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If Only You Could Design Just One Good Chair In Your Life... But You Simply Cannot. Hans J. Wegner, 1952

If Only You Could Design Just One Good Chair In Your Life... But You Simply Cannot. Hans J. Wegner, 1952
If Only You Could Design Just One Good Chair In Your Life... But You Simply Cannot. Hans J. Wegner, 1952
If Only You Could Design Just One Good Chair In Your Life... But You Simply Cannot. Hans J. Wegner, 1952
If Only You Could Design Just One Good Chair In Your Life... But You Simply Cannot. Hans J. Wegner, 1952

If only you could design just one good chair in your life... But you simply cannot. Hans J. Wegner, 1952 All that talk about the chair' - it's nonsense. Because the chair isn't there. I have the feeling that the more I work on it, the more it keeps moving farther and farther away. Maybe it does, maybe it doesn't. You can't make something definitive. Only people who don't understand what it's all about say so. I still think can be done better - maybe with four equal sticks... Hans J. Wegner, 1992 Ho una passione per le sedie e per il design scandinavo. Una delle più belle sedie mai realizzate è la Wishbone Chair del 1950 di Hans Wegner. E' uscita una splendida monografia per la casa editrice tedesca Hatje Cantz dedicata al designer danese in occasione del centenario della sua nascita. E' stato definito il falegname più brillante del mondo, il re delle sedie, e, talvolta, semplicemente chair-maker. La capacità di Wegner di esprimersi attraverso il legno era del tutto originale, e le circa 500 sedie da lui progettate sono solo la metà della sua produzione complessiva. In realtà, non è solo la quantità di sedie che definisce Wegner, ma anche la loro qualità. Era un idealista, un neoplatonico. Cercò di progettare soltanto una buona sedia nella sua vita.

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11 years ago
Mi Sono Formato Come Grafico Sulla Lezione Dei Maestri Di Cui Ho Potuto Sempre E Soltanto Leggere. Quando
Mi Sono Formato Come Grafico Sulla Lezione Dei Maestri Di Cui Ho Potuto Sempre E Soltanto Leggere. Quando
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Mi Sono Formato Come Grafico Sulla Lezione Dei Maestri Di Cui Ho Potuto Sempre E Soltanto Leggere. Quando
Mi Sono Formato Come Grafico Sulla Lezione Dei Maestri Di Cui Ho Potuto Sempre E Soltanto Leggere. Quando

Mi sono formato come grafico sulla lezione dei maestri di cui ho potuto sempre e soltanto leggere. Quando Clelia mi telefonò che nel suo piccolo paese c'era Massimo Vignelli non potevo crederci. Stava iniziando a lavorare alla grafica delle etichette dei Feudi di San Gregorio, un'importante azienda irpina di vini. In quell'occasione avemmo modo di fare un lavoro sotto la sua supervisione, il catalogo italiano dell'azienda di cristalli boema Rogaska di cui i Feudi erano distributori. Quell'incontro mi ha segnato. Era il 2001 ed era l'anno di dacosanascecosa e fu un privilegio averlo ospite al negozio. Clelia, Stefano ed io lo ricorderemo con affetto.


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11 years ago
Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle
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Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle
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Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle
Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle
Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle
Il Tema Del Terzo Workshop Degli Urban Sketchers A Napoli Inventario Napoletano. Al Cimitero Delle Fontanelle

Il tema del terzo workshop degli Urban Sketchers a Napoli è Inventario napoletano. Al Cimitero delle Fontanelle ho iniziato l'inventario delle innumerevoli capuzzelle delle anime pezzentelle. Altri disegni sono stai realizzati alla Stazione di Montesanto e ai giardini di Palazzo Reale. Quest'anno ho disegnato abbastanza.


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11 years ago
Slowlina Un Servizio Di Catering Per Cui Ho Ideato Il Logo E Il Naming. Lina Ha Un Talento Straordinario
Slowlina Un Servizio Di Catering Per Cui Ho Ideato Il Logo E Il Naming. Lina Ha Un Talento Straordinario
Slowlina Un Servizio Di Catering Per Cui Ho Ideato Il Logo E Il Naming. Lina Ha Un Talento Straordinario

Slowlina è un servizio di catering per cui ho ideato il logo e il naming. Lina ha un talento straordinario per la cucina. Nel marketing la corrispondenza tra immagine e contenuto è importante. L'immagine che ho creato non so se è all'altezza, ma il contenuto è davvero eccezionale. Mi piace tenere insieme i miei amici e, in occasione del terzo workshop degli Urban Sketchers che si è tenuto a Napoli dal 6 all'8 giugno, ho chiesto a Slowlina dei lunch box per i déjeuner sur l'herbe. Hanno avuto un successo straordinario. Le palline di riso venere con baccalà mantecato sono le mie preferite.


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11 years ago
Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
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Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
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Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di
Nell'ambito Del Workshop Living Up Tenutosi A Riccia, Di Cui Al Post Precedente, A Ciascun Gruppo Di

Nell'ambito del workshop living up tenutosi a Riccia, di cui al post precedente, a ciascun gruppo di studenti e relativi tutor è stata assegnata una casa. A noi è toccata Casa Mascia. La casa è stata abbandonata agli inizi degli anni '90 lasciando all'interno le preziose tracce del suo vissuto. Vi abbiamo trovato arredi, suppellettili, oggetti della quotidianità, indumenti, corrispondenza familiare, foto, documenti, farmaci, giornali e molto altro. Gli oggetti sono lo specchio di quello che siamo e di quello che siamo stati. Attraverso di essi, per quanto possibile, si è tentato di ricostruire la storia della famiglia che ha animato la casa. L'idea era di creare un nostro Museo dell'Innocenza. Dal nome della famiglia, un Museo Affettivo-Sentimentale delle Cose Innocenti e Abbandonate. Il senso è stato di dare ordine e dignità alle cose ritrovate. Le operazioni compiute sono state essenzialemente tre. La prima è stata quella di classificare, individuando categorie di oggetti. La seconda è stata quella di ordinare, di fare in modo che ciascun oggetto trovasse la sua collocazione, evitando assolutamente il rischio di ricreare pittoresche scene familiari. L'approccio è stato scientifico. L'ultima operazione, infatti, è stata quella di catalogare, ovvero di creare un inventario completo dei materiali presenti in casa. Tutto quello esposto e tutto quello che è servito per l'allestimento proveniva dalla casa. Nulla è entrato e nulla uscito. Anzi, no. Delle lenzuola candide sono state la sola necessità. Sono servite ad allontanare il senso di degrado e di abbandono che inevitabilmente il tempo ha prodotto nella casa. Sulla testata del letto nuziale l'albero genealogico ricostruito attraverso la corrispondenza familiare, ordinata per periodi storici sulle pareti. Una sezione dedicata alla vita militare del figlio Mario con cimeli e negativi fotografici. Una serie di abiti e scarpe, logori dal tempo, hanno ripreso posto ordinatamente. La documentazione commerciale del capofamiglia, Michele, falegname, i suoi libri di intarsio, la sua toletta. L'armadietto dei medicinali. La scatola di latta del cucito di Assuntina. Le cartoline postali, i santini. Il camino con ancora i carboni. La scarna cucina. Abbiamo lavorato sugli oggetti, perché questi conservano i colori e gli odori dei momenti vissuti con più fedeltà di quanto riescano a fare le persone (soprattutto perchè ci sopravvivono). Quello che conta, però, non sono tanto le cose, quanto le atmosfere che riescono ad evocare. Un ringraziamento a Chiara, che mi ha aiutato a guidare il lavoro del MASCIA e a Michele, Gaia, Raffaella, Giusi, Sara, Antonella, Maria Rosaria, Ciro, Andrea e Hassen per l'impegno e la sensibiltà. Straordinari! Ciro ha scritto un bellissimo post sul suo blog. Bello il set fotografico di Raniero Carloni che ha documentato tutto il Workshop di Riccia. Mai nulla per caso. Ieri bellissima lezione al Dipartimento di Architettura a Napoli di Giovanni Starace, autore del libro Gli oggetti e la vita, di cui avevo parlato in questo post.


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11 years ago

E' l'Alba di un nuovo giorno! Auguri a David e Stefania!

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