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Top 5 opere teatrali [in order]

5 - "Il giardino dei ciliegi"; Anton Cechov (nella foto l'opera messa in scena da Luchino Visconti al teatro Valle, 1965)

Trofimov: Tutta la Russia è il nostro giardino. Tutta la terra è grande e bella. E piena di posti meravigliosi. Senta Ania, suo padre, suo nonno, tutti i suoi antenati erano gran signori: proprietari di schiavi. Possedevano anime. In ogni albero, del giardino dei ciliegi, da ogni foglia, da ogni tronco, la guardano creature umane. Non le ha mai viste? Non sente anche adesso le loro voci?

L'ultima e più grande opera teatrale di Cechov, lirica e struggente, amara, umoristica. Se ne resta affascinati e commossi e non si sa spiegare perché. In ogni riga si avverte la sofferenza dell'autore, all'epoca molto malato, che scriveva con grande sofferenza. Cechov infatti morirà poco dopo la messa in scena. Ma soprattutto si avverte un grande senso di mutamento. Una classe sta tramontando facendo posto a una nuova.  

Alle handelnden Personen fragen sich in bezug auf N.: Warum riecht er so nach Hund?

Čechovs Notizbücher, Buch I., Seite 109