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Polaroid da un’estate mai finita


A volte quando devo fare la spesa mi faccio 30km, solo per andare in quel supermercato dove tu avevi voluto fermarti, un sabato mattina, per prendere una mela

Certi giorni ho la testa talmente tra le nuvole, che andrei a sbattere anche contro il mio riflesso, ditemi che capita anche a voi #lividimisteriosi
Questa non è poesia, perché la poesia non so cosa sia, anche se è da tutta la vita che cerco di capirlo.
Questa non è poesia, perché la poesia è morta, almeno dalle mie parti, anche se qualche suo fantasma si aggira ancora, nelle pieghe di gesti antichi come oceani, che sopravvivono ancora oggi, nonostante l’essere umano fatichi a farlo
Questa non è poesia perché i fantasmi non si fanno intrappolare da versi nè da obiettivi di fotocamere
Questa non è poesia, è il riflesso scarno e smunto di ricordi di gesti antichi come l’essere umano e come le nuvole e le masse di idrogeno prima di lui, il riflesso freddo, pallido come sangue rappreso lungo i binari di una metropolitana dismessa.
Questa non è poesia e io non sono, se non il riflesso di quello che poesia non è

Quando ballo faccio ridere, ma con te ballerei anche senza musica

Non dimenticherò mai l’ultima volta in cui vidi i tuoi occhi illuminarsi in un sorriso. Quante volte mi è sembrato di intravederli tra la folla di quelle stesse strade che avevamo percorso fianco a fianco.

Si perdono le chiavi, gli occhiali, i telefoni ai concerti, i voli, i treni, le scommesse, a volte la testa, ma le persone non si perdono. Non quelle con cui hai passato pomeriggi, tra quattro mura, a raccontarvi in silenzio intere odissee, con certi sguardi che ti portavano dall’Islanda dritto sulla Luna. Finché mi ricorderò di essere in vita, mi ricorderò di te.

A 20 consumati dalle paure, a 40 cosa faremo? “C’è tempo” tu dici, ti sdrai su un fianco e io mi domando cosa ci vedi nelle nuvole, mi domando dove sei, di cosa abbiamo paura.

“Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo”
Eraclito

Deliri pt.2 @questanonepoesia


“Farti star bene senza muovere un dito
Più lo faccio più tu mi sprofondi dentro
E pesi meno di quest’alito di vento”
•Instagram @questanonepoesia

Ho scritto “ti amo”
su una gomma da masticare
gusto più lungo
-Ig @questanonepoesia

E guardando il cielo fuori dalla finestra disse a voce alta: “Lo spazio non esiste più”

Quanto pesa?

Morire un po’ ogni giorno per poi rinascere un po’ più forti

I tuoi occhi sono il mio lago preferito