
...Strength and courage overrides the privileged and weary eyes of river poet search naiveté...
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Oggi Verrei A Casa Tua,farei Questo Lungo Viaggiosolo Per Infilare Questi Versinella Fessura Sotto La
Oggi verrei a casa tua, farei questo lungo viaggio solo per infilare questi versi nella fessura sotto la porta, non potrei rompere il divieto di rivederci. Niente, vorrei dirti, solo questo niente. Fu detto già tutto. Da quando ci siamo separati sopravviviamo, siamo la rovina di quel tempo. Ma questo mio niente dopo di te mi sostiene e si rafforza, cresce bene con gli anni, si fa grande, muta la voce, non vuole più stare con me, esce sempre più spesso a cercare altro niente, inutilmente bello come fui. I nostri occhi han fissato il sole, non guardano più, ricordano di aver visto. A che servirebbe rivederti ? Perderei il mio niente. Di tutte le cose che potevo fare ho sempre scelto una sola, monco di troppe vite non fatte tu sei il Niente che mi ha scelto. E ti appartengo sempre.
Roberto Pazzi, Il mio niente
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“Io ti amo Leo. Ma sei stato tu a arrivare qui, e a te stava la prima mossa. Ci sono momenti terribili in cui tu mi respingi. E altri, in cui, altrettanto improvvisamente, desideri la mia compagnia. Sei imprevedibile e io non riesco a seguirti. Un po’ ci sei, poi sparisci. E quando hai voglia di me, perché ti sei messo assurdamente in testa che io devo esserci, arrivi come se in questi mesi non fosse successo niente. E io devo riabituarmi all’idea di te. Devo amarti e poi smettere quando non lo sopporti più. Devo esserci e devo scomparire. Se una sola volta io ho bisogno di te, e ti cerco, e questa mia ricerca non coincide con il momento della tua testa che mi chiama, allora sono fuorigioco. E non posso farci niente. Devo andarmene o farmi maltrattare. Subire il tuo disprezzo, la tua ironia. Le offese. Leo, perché non ti metti il cuore in pace e accetti di amarmi?”
E allora noi vili
che amavamo la sera
bisbigliante, le case,
i sentieri sul fiume,
le luci rosse e sporche
di quei luoghi, il dolore
addolcito e taciuto
noi strappammo le mani
dalla viva catena
e tacemmo, ma il cuore
ci sussultò di sangue,
e non fu più dolcezza,
non fu più abbandonarsi
al sentiero sul fiume
non più servi, sapemmo
di essere soli e vivi.
Cesare Pavese

Adesso
Mi sto allontanando Perché? - Ormai è fatto Nel profondo - da qualche parte in me, giace la risposta. Adesso So soltanto che lo sento - l'allontanamento Da te, da lei, da me stessa, da tutti. Perché? - Volevo appartenerti, possederti, dimenticarmi - con te Tutto si allontana da tutto. Adesso… Quando si elimina tutto. Adesso… Quando estraneo è tutto. Adesso… Quando nessuno ha nessuno
Anna Maria Petrova-Ghiuselev

Vladimir Majakovskij da “Il Flauto di vertebre”
Io, taumaturgo di ogni tripudio, non ho con chi andare alla festa. Cadrò di schianto, supino, sfracellandomi il capo sulle pietre del Nevski! Ho bestemmiato. Ho urlato che Dio non esiste, e lui ha tratto dal fondo dell'inferno una donna che farebbe tremare una montagna, e mi ha comandato: amala!